Monitoraggio della Biodiversità Faunistica
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Monitoraggio della Biodiversità Faunistica

Ambito: Ecologia/Cambiamenti climatici
Durata: 2013 - in corso (ogni 4 anni)
Area di interesse: Bolzano, Trento, Lombardia

Enti coinvolti: Università degli Studi di Milano, MUSE - Museo delle Scienze di Trento, Museo di Scienze Naturali di Bergamo, Università degli Studi di Parma
A seguito del Protocollo di intesa del 2013 con i Parchi del Gran Paradiso, Val Grande e Dolomiti Bellunesi, il Parco Nazionale dello Stelvio ha realizzato nella propria area azioni di monitoraggio della biodiversità in ambiente
alpino. Il progetto mira allo studio della biodiversità alpina, tanto ricca, quanto vulnerabile, in relazione ai cambiamenti climatici e ambientali.
Lo studio è caratterizzato da un biennio di attività, seguito da 4 anni di pausa, da ripetere nel tempo.
La presenza dei diversi gruppi tassonomici (uccelli, farfalle diurne, ortotteri e macroinvertebrati epigei) viene indagata all’interno di specifici plot, in cui vengono valutati anche i cambiamenti floristici e dell’habitat.
Monitoraggio della Biodiversità Faunistica Alpina in relazione ai cambiamenti climatici
La perdita della biodiversità soprattutto in ambienti urbani e coltivati dall’uomo è diventato un fenomeno globale dell’ultimo ventennio. Questa perdita interessa il numera delle specie, gli ambienti e le risorse genetiche.  Dalla rivoluzione industriale con tutti i progressi tecnici e lo sfruttamento del petrolio nei motori a combustione negli ultimi 150 anni noi uomini abbiamo modificato massicciamente, ridotte, peggiorate, danneggiate e distrutte le biocenosi. Queste nostre attività umane fino alla deportazione  delle popolazioni indigene, landgrabbing, perdite di habitat, il loro isolamento, inquinamento, il perdurante e persistente sfruttamento dei suoli, degli ambienti acquaticie dell´ aria sono le cause per la preoccupante perdita della biodiversità.

Il monitoraggio della biodiversità faunistica

Se si vogliono fare valutazioni fondate e certe sulla perdita della biodiversità in numero di specie vegetali o faunistiche o di ambienti, ci si deve disporre di dati scientificamente appurate per un periodo abbastanza lungo.  Il termine “biodiversità” si radica nell’uso linguistico dopo la Conferenza internazionale sulla biodiversità di Rio de Janeiro del 1992. Le Nazioni Unite hanno poi dichiarato l’anno 2010 come anno internazionale della biodiversità. A maggio 2010 si tenne presso l’Università della Sapienza di Roma la prima conferenza nazionale italiana sulla biodiversità. Di seguito venne formulato il programma decennale 2010-2020 per la conservazione della biodiversità in Italia ed il Ministero dell´ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare mise a disposizione fondi finalizzati per il monitoraggio della biodiversità. 
Come promemoria: 28 anni fa il 5 giugno 1992 venne firmata la Convenzione internazionale sulla biodiversità (Convention on BiologicalDiversity CBD). In Italia questa convenzione fu recepita ed entrò in vigore in data 14 luglio 1994.
Metodologia standardizzata per il monitoraggio della biodiversità nei quattro parchi nazionale nell´Arco alpino italiano 
Sulla base di un metodo concepito e sperimentato in campo dal Parco Nazionale del Gran Paradiso nell’anno 2006 il Parco Nazionale dello Stelvio con gli altri tre parchi nazionali dell´ Arco alpino italiano Gran Paradiso, Val Grande e Dolomiti Bellunesi nell’anno 2013 ha elaborato il progetto “Monitoraggio della biodiversità in ambienti alpini” presentatolo per finanziamento al Ministero dell´ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Negli anni 2013-15 il progetto è stato poi realizzato in campo. Per il Parco Nazionale dello Stelvio le attività progettuali sono state coordinate dal collaboratore dott. Luca Pedrotti. 

Creazione di una serie di dati lunga e di una banca dati 
La base del progetto comune delle quattro aree protette è data dall’approccio che certi gruppi tassonomici rappresentano bioindicatori sensibili ai cambiamenti delle biocenosi. Come indicatori particolarmente idonei si rivelano gli insetti. Gli insetti compongono più del 70% delle specie animali ad oggi descritte. Hanno un breve ciclo di vita e molte generazioni in tempi ristretti e colonizzano i più diversi ambienti.  Nel Parco Nazionale dello Stelvio abbiamo scelto 70 plots lungo 12 transetti altitudinali (di cui 6 in Lombardia, 4 in Alto Adige, 2 in Trentino) dalla fascia montana a quella nivale per la raccolta su queste aree campione degli insetti catturati con trappole dalla primavera fino in autunno in turni di raccolta quindicinale. In tutti i quattro parchi è stato applicato lo stesso approccio metodologico era lo stesso: Sulle aree campione della stessa estensione sono stati rilevati in due estati successive gli esemplari dei gruppi tassonomici stabiliti formando la media dei due anni di rilievi. Dopo una pausa di cinque anni i rilievi saranno ripetuti sulle stesse aree campione mantenendo la metodologia. Dal confronto dei dati sui numeri degli individui e delle specie si potrà fare una valutazione quantitativa sull´aumento o sulla diminuzione delle specie rilevate.
I gruppi tassonomici scelti come bioindicatori
Dei macro-invertebrati sono stati rilevati i seguenti gruppi tassonomici:
dei coleotteri: carabidi e stafilinidi; dei ragni (Arachnida) la famiglia delle Aranae;
degli imenotteri le formiche (Formicidae); 
delle farfalle i Lepidotteri Ropaloceri;
inoltre le cavallette (Ortotteri); e le libellule (Odonati)
Assieme a questi gruppi di insetti e ragni sono stata rilevata anche l’avifauna quale bioindicatore valido. L’ornitologia è stata curata dal dott. Enrico Bassi.   I rilievi e le campionature sono stati eseguiti su complessivamente 76 aree campione dalla fascia vegetazionale montana di fondovalle fino alla fascia alpina delle praterie al di sopra del limite boschivo. Nel settore sudtirolese del parco il plot più basso si è trovato a quota 776 m.s.l.m.nel bosco ripariale che fiancheggia l’Adige tra Covelano e Lasa e il punto di rilievo più alto nella prateria alpina di Madriccio in Val Martello a quota 2.591 m.  La cartina mostra le localizzazioni geografiche delle stazioni di campionamento individuate nel Parco Nazionale dello Stelvio.

Metodi di cattura ed individui catturati 
I macro-invertebrati epigei sono stati catturati con bicchieri di plastica con aceto come esca. La determinazione delle specie di lepidotteri è avvenuta tramite avvistamento, per specie difficili sotto microscopio dopo cattura con retino. Il controllo delle trappole è avvenuto quindicinalmente per un totale di 7-12 visite a secondo del sito e del settore.  Per rendere un'idea sulla quantità degli individui catturati: Nelle n. 620 trappole del settore bolzanino del parco nei mesi tra maggio e settembre 2014 sono stati catturati 38.400 macro invertebrati epigei, nel settore trentino in 305 trappole 20.420 esemplari.

Monitoraggio dell'avifauna
Gli uccelli sono stati rilevati nel corso delle estati 2014 e 2015l ungo transetti rappresentativi del gradiente altitudinale e degli habitat presenti nel territorio del PNS. In ogni transetto sono state individuate delle unità di campionamento (plot) circolari di 100 m di raggio distanziate da un dislivello di 200m. I censimenti sono stati condotti attraverso la metodologia dei punti di ascolto posizionati al centro del plot. I rilievi iniziavano poco dopo l'alba per termine nelle tarda mattinata nei punti più elevati situati nelle aree aperte.

Rilievi vegetazionali
Per la caratterizzazione degli habitat su ogni area campione sono stati effettuati anche rilievi vegetazionali nonché il rilievo e la registrazione della temperatura tramite posizionamento di sensori e datalogger. 
Risultati 2013-2015
Avifauna
I campionamenti effettuati nel triennio 2013-2015 lungo i 12 transetti nei tre settori del parco nazionale hanno portato all'individuazione di 89 specie, di cui tre quarti appartenenti all'ordine dei Passeriformi. Per confronto: L'Atlante degli uccelli della Provincia di Bolzano elenca complessivamente 120 specie ornitiche nidificanti nel territorio della provincia. 
Il monitoraggio degli invertebrati
Carabidi: Nel triennio 2013-2015 i nostri esperti tassonomi hanno rilevato 90 specie, di cui 64 nel settore lombardo, 66 nel settore sudtirolese e 59 in quello trentino.  La determinazione fino al livello di singola specie nei gruppi degli Aracnidi famiglia Aranae, dei Coleotteri Stafilinidi e degli Imenotteri Formicidi è difficile e avviene dopo cattura e conservazione sotto microscopio in laboratorio. 
Lepidotteri Ropaloceri: Nel triennio sono state rilevate complessivamente 132 specie, di cui nel settore bolzanino del parco 96 specie, ripartite nelle famiglie Hesperiidae (13 specie), Papilionidae(3), Pieridae(12), Lycaenidae(25) e Nymphalidae(43). All'esterno delle aree campione sono state rilevate altre 12 specie di Lepidotteri Ropaloceri. Durante l'anno 2015 il periodo di rilievo si è protratto dal 10 giugno al 3 settembre. 
Ortotteri: In totale sono state campionate 42 specie, di cui 28 presenti nel settore bolzanino del parco. Le specie più comuni, presenti in tutte le vallate monitorate, sono risultati essere quattro: Chorthippusparallelus, Omocestusviridulus, Podismapedestris, Stenobothruslineatus. 
Odonati: I professionisti entomologi incaricati, congiuntamente ai monitoraggi sui Lepidotteri e Ortotteri, hanno effettuato alcuni campionamenti sugli Odonati, non previsti nel protocollo di campionamento standardizzato condiviso. Per il settore bolzanino del parco nel biennio 2014-2015 sono state complessivamente censite 10 specie, appartenenti a 5 Famiglie: Coenagrioniidae(3), Aeshnidae(4), Cordulogastridae(1), Corduliidae(1) e Libellulidae(1). 

Ripetizione dei rilievi in campo  
Nel frattempo, dopo la pausa di cinque anni  il lavoro è proseguito, per ora nel settore lombardo e nel biennio 2018-2019 è stato effettuato il secondo step di monitoraggi di cui si avranno i risultati completi nel 2020.


Testo: Wolfgang Platter, 31 marzo 2020
Ufficio per il Parco Nazionale dello Stelvio
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